Il posizionamento delle tazzine sopra la macchina da caffè è uno degli argomenti più antichi: se ne parla da quando è stata inventata la macchina da caffè ed ancora non si è trovata una soluzione precisa ed uguale per tutti.
Il mio intervento scaturisce da un episodio di qualche mese fa, quando eravamo circa 40 Formatori Certificati SCA ad Amsterdam per un aggiornamento e, alla domanda “Come vanno posizionate le tazzine?”, il nostro referente fa una sorta di sondaggio: “Chi di voi le posiziona all’insù e chi all’ingiù?”. 35 persone su e le altre 5, tra cui io, nella parte opposta.
Eh no, non si può liquidare tale annosa diatriba in questo modo, anche perché negli stranieri del mondo del caffè “trendy” c’è la tendenza ad allontanarsi il più possibile dalla tradizione italiana, salvo poi ritornare sui propri passi fischiettando a mo’ di “l’ho fatta grossa ma non parliamone per favore”.
Passo molto tempo dei miei corsi a spiegare le dinamiche delle tazzine sopra la macchina da caffè: dove, come, cosa e perché, poi lascio decidere autonomamente, proprio perché lo ritengo importante.
Dario: all’in giù nel 99% dei casi.
L’unico caso in cui siamo obbligati a tenere le tazze all’insù è in assenza di una rete di plastica o gomma (sigh!) che separa lo scaldatazze dalle tazzine stesse, in quanto avverrebbe un trasferimento di calore per contatto e il bordo in ceramica o in vetro della tazza risulterebbe bollente, con conseguente rischio di ustione delle labbra.
“All’insù si scalda di più il fondo della tazza e meno il bordo”: nessuno ha mai detto che ci debba essere questa differenza, ha soprattutto il sapore di una giustificazione a qualcosa di inevitabile, forse nata durante le competizioni quando spesso non era presente la rete di plastica sopra lo scaldatazze, o anche nel caso di una macchina dove non possiamo controllare e abbassare la temperatura dello scaldatazze, di conseguenza scegliamo il male minore.
Non è mai stata data una temperatura precisa tra sopra e sotto, anche perché in questo caso sarebbe molto difficile gestirla e controllarla, specialmente con tazze di forme diverse. Ha poco senso tenere una temperatura del fondo molto diversa dal bordo, perché la temperatura confortevole per le labbra si aggira intorno ai 40° che, con una differenza apprezzabile di circa +20° nel fondo, porterebbe ad un liquido bollente sopra i 70°, ma l’obiettivo sono max 60-65°, molto più gestibile con una temperatura uniforme.
“Non si sporca perché la polvere viene spinta in alto dall’aria calda”: infatti nelle case con riscaldamento a terra non passano mai l’aspirapolvere a terra bensì in aria. Dato per buono che la polvere fluttua dove sollevata dall’aria calda, proprio nel punto dove ci sono le tazzine le stesse fanno da tappo, quindi la polvere che viene su dove non ci sono le tazze, cade giù dove le tazze ci sono, aggravando il problema. A farla più semplice chiedete “ma se tengo una tazza all’insù senza toccarla per una settimana ci trovo la polvere?” e ti rispondono “ eh vabbé, una settimana…”, io ho fatto la prova con le tazze all’ingiù e nulla è successo….
Altri aspetti negativi delle tazze all’insù: sono meno stabili sopra la macchina da caffè, c’è maggior rischio di toccare il bordo con le mani, la ricerca del manico prevede maggiore attenzione quindi meno fluidità e leggera perdita di tempo: entrambi i fenomeni si aggravano durante i momenti di grande mole di lavoro. Nel caso vengano impilate la differenza tra le tazze sarebbe maggiore rispetto al posizionamento all’ingiù.
Altri aspetti positivi: sono più eleganti a vedersi.
In conclusione: plastica sopra la macchina tazze all’ingiù; metallo a contatto con le tazze, apertura all’insù.
Scontata l’igiene e la pulizia, quindi anche con la rete di plastica dobbiamo tenere pulita la parte metallica dello scaldatazze: a proposito di igiene, andate a togliere lo straccio sopra le tazze che oramai è asciutto….